Questa mostra fotografica tripersonale, seguendo un percorso non uniforme, racconta, a stanze alternate, tre tempi, tre proteste e tre modi di documentare l'insurrezione. Tre sono quindi i simboli che identificano le storie e gli autori. Lo sguardo dello spettatore si muove al di là delle ideologie, accompagnato progressivamente verso la differenza che c'è tra pensare e fare qualcosa: la persona che prima contestava dal divano di casa, decide di mettersi in strada e cambiare la propria esistenza e quella degli altri. Ci si espone. Questa mostra diventa dunque uno stimolo per riflessioni importanti sulle proprie posizioni esistenziali. Dalla street photography di Chris Suspect che documenta le proteste politiche a Capitol Hill, alla Rivoluzione degli Ombrelli Gialli ad Hong Kong di Enrico Gili fino alla resistenza degli Indiani d'America negli anni ‘70 raccontata da Angelo Quattrocchi.