Circa 120 immagini raccontano uno dei momenti cruciali della storia della fotografia del XX secolo: il rapporto professionale e sentimentale tra Robert Capa e Gerda Taro, tragicamente interrotto dalla morte della donna in Spagna nel 1937.
Fuggita dalla Germania nazista lei ed emigrato dall'Ungheria lui, Gerta Pohorylle ed Endre - poi francesizzato André - Friedmann (questi i loro veri nomi) si incontrarono a Parigi nel 1934 e l'anno successivo si innamorarono, formando un sodalizio artistico e sentimentale che li portò a impegnarsi nella fotografia e nella lotta politica.
Per cercare di attirare gli editori, Gerta inventa il personaggio di Robert Capa, un ricco e famoso fotografo americano appena arrivato sul continente, un alter ego con cui André si identificherà per il resto della sua vita. Cambia anche il suo nome in Gerda Taro.
L'anno decisivo è il 1936: in agosto i due si recano in Spagna per documentare la guerra civile; il mese successivo Capa scatta il leggendario scatto del miliziano colpito a morte, mentre Gerda Taro realizza la sua immagine più iconica, una miliziana in addestramento, con la pistola puntata e le scarpe col tacco, in una visione inedita della guerra fatta e rappresentata dalle donne.